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Riapertura al pubblico della chiesa di San Giacomo

21 luglio 2001

Fondata nel Duecento sul fianco disagevole di una collina, espressione in origine di una comunità di umili artigiani e piccoli proprietari, ha più volte conosciuto rovine e rinascite. Addossata alle mura del paese, fu esposta nei secoli al tiro delle armi da guerra e ai saccheggi delle soldataglie, ancor più delle altre due chiese parrocchiali. Così accadde nell’anno 1559 quando, terminate le ostilità del conflitto franco-asburgico, l’edificio di San Giacomo era solo un cumulo di macerie. Fu allora che la poverissima comunità rionale, coesa intorno al suo simbolo religioso, iniziò a proprie spese una faticosa ricostruzione. Verso la fine del Cinquecento, essendo le navate ancora sprovviste di copertura, i fedeli si riunivano dentro la chiesa…a cielo aperto, attorno ad un umile altare di pietra, fornito solo di tovaglie e di una croce di ferro. E San Giacomo fu ricostruita, tra le lacrime, ma fu ricostruita. Uno splendido gioiello.

Quattro anni fa, storia dei nostri giorni, le strutture della chiesa minacciarono rovina e l’edificio fu chiuso: un simbolo, o forse un paese, s’avviava al tramonto. Una storia come tante. Poi è accaduto qualcosa di singolare, così interessante da attirare l’attenzione degli antropologi: un gruppo di volontari, ognuno dando un contributo secondo le proprie competenze, artigiani e architetti, studenti e insegnanti, restauratori e semplici appassionati, ha dato vita all’Associazione Culturale San Giacomo, promuovendo una complessa opera di recupero dei beni culturali luesi e insieme una puntigliosa ricerca storica. Le istituzioni civili ed ecclesiastiche hanno risposto a tanto entusiasmo, la popolazione luese si è stretta attorno ai suoi… giacobini.

Quattro cantieri di restauro, tre “Quaderni”di notevole valore scientifico, una collana di libri intitolata “Microcosmo in filigrana”, un rapporto di collaborazione con il Conservatorio di Alessandria, un Archivio Storico del Territorio e un Museo che già si presenta come un piccolo gioiello e che sempre più coinvolge la popolazione, perché un museo riceve luce dagli occhi di chi, giorno dopo giorno, impara ad amarlo…Così è nata e così vive un’associazione culturale in un paese di circa 1300 abitanti, così è nata e così continua una storia controcorrente, un’avventura dell’anno 2002. Sabato 31 agosto non solo verrà riaperta una chiesa splendidamente restaurata, ma anche saranno inaugurati l’Archivio e il Museo del Territorio Luese, che in San Giacomo hanno trovato il ricetto ideale. Gli splendidi colori del Settecento, riaffiorati grazie ai restauri, faranno da cornice alla presentazione del Quaderno Luese n. 4, il bellissimo volume del prof. Bruno Ferrero “Con una cappa di tela rossa. Profilo storico della Confraternita della Ss. Trinità di Lu”.

Gianfranco Ribaldone