Chi siamo

Progetti

Documenti

Carte

Restauro del campanile di Santa Maria Nuova

Ubicazione: via Colli - Lu.

Uso originario: chiesa collegiata e parrocchiale.

Stato dell’edificio prima del restauro: chiesa regolarmente officiata.

Interventi di restauro: consolidamento del campanile; rifacimento del tetto.

Inizio dei lavori: ottobre 2002 (consolidamento campanile); maggio 2004 (tetto).

Fine dei lavori: luglio 2005.

Costo complessivo dei lavori: € 320.000.

Enti finanziatori: Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Fondazione Cassa di Risparmio di Torino; Compagnia di San Paolo.

Destinazione attuale dell’edificio: chiesa collegiata e parrocchiale regolarmente officiata.

La Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Nuova è stata danneggiata dal sisma del 21 agosto 2000. I maggiori danni sono stati prodotti alla cella campanaria della torre e alla parte absidale dell’edificio. Quest’ultima essendo situata a valle rispetto alla facciata è alta sino a mt. 22 dal piano di campagna ed è composta da due livelli, aula e cripta.

LA STORIA

La chiesa di Santa Maria Nuova fu costruita nel 1479 con bolla papale con l'intento di dare forma alla più grande e importante chiesa del paese. Si affiancò alle parrocchie già esistenti, San Nazario e San Giacomo. Fin dalle origini fu chiesa Collegiata, cioè dotata di un Collegio o Capitolo permanente di canonici. L’edificio principale è composto da tre navate e da alcuni edifici accessori accostati verso ovest all’edificio principale, oltre al piano terreno nella parte absidale si sviluppa la cripta con illuminazione ed accesso diretto dall’esterno grazie al dislivello naturale del terreno ed in particolare della piazza di San Valerio. Gli edifici accessori sono destinati a sacrestia e a luogo di ritrovo e ricreazione dei parrocchiani. In seguito all’evento sismico si sono create vistose fratture nell’alta muratura della parte absidale ed il dissesto della copertura nella parte del colmo e dell’innesto del tetto delle navate laterali nella muratura della navata centrale.

In origine il campanile della chiesa era posto sulla sinistra della facciata ed era di stile romanico, fu poi demolito perché pericolante. Negli anni 1887-88, su disegno dell'architetto Marchini di Torino, fu costruito l'attuale campanile, alto circa 37 metri. La realizzazione del nuovo campanile impegnò severamente le finanze della Parrocchia e costò molti sacrifici anche alla popolazione luese, la cui generosità nella raccolta delle offerte fu comunque encomiabile. Ancora oggi, nell'atrio di ingresso al campanile, si rinviene la targa che celebra l'inaugurazione di quella costruzione: fu il vescovo di Casale, Monsignor Edoardo Pulciano, a benedirlo davanti a una grande assemblea di luesi.

Inaugurato il campanile, fu la volta delle campane: il vecchio concerto non poteva essere all’altezza di quella chiesa, parrocchia madre di un paese che, a fine Ottocento, veleggiava sui cinquemila abitanti, nel 1892 si diede incarico al fonditore Pasquale Mazzola di Valduggia di preparare un nuovo concerto di otto campane, imponenti e ben decorate, avrebbero formato una scala tonale completa, da do a do. Il bronzo impiegato per le campane sarebbe costato 2 lire e 55 centesimi al chilo, il ferro e la ghisa per il castello 55 centesimi. Ogni campana trovò il suo benefattore, Il 4 agosto Pasquale Mazzola poté caricare le otto campane su due vagoni alla stazione di Borgosesia. Il prezioso carico solcò la pianura da Novara a Vercelli, quindi transitò per Casale, Alessandria e di qui per Solero, dove il carico, del peso complessivo di 13 tonnellate e 537 chili, venne scaricato e trasportato con fatica a Lu. Ogni campana si presentava maestosa, finemente decorata e recava inciso un ringraziamento in lingua latina al benefattore che ne aveva permesso l'acquisto. Decine di operai, aiutati da uomini e giovanotti, introdussero le campane all'interno di Santa Maria, le trascinarono fino alla balaustra e qui le appesero a robusti travi. Ci vollero due giorni per innalzare il castello sull'apice del nuovo campanile con uomini, buoi, corde e carrucole, il giorno dell'Assunta, migliaia di luesi cantarono lodi e ringraziamenti, sopra le note squillanti di quelle otto campane.

La torre si presenta in pianta al piano terreno come un quadrato che diventa un ottagono ai livelli superiori. Alla quota di circa mt. 19.50 si trova il piano delle campane, la muratura si apre costituendo otto ampie aperture che ospitano le otto campane ed il relativo castello di sostegno.

Il sisma del 21 agosto 2000 ha prodotto delle vistose lesioni nelle colonne che sostengono i voltini delle anzi citate aperture. Le colonnine in pianta hanno una sezione particolarmente ridotta verso l’interno dovendosi adattare alla forma ottagonale della pianta della torre ed alla forma regolare delle aperture, sono costituite da mattoni pieni con ricorsi di materiale lapideo. Un intervento immediatamente successivo al sisma, costituito da una cinghiatura con lame in acciaio alle colonne ha garantito temporaneamente la funzionalità statica di alcune di esse (quelle maggiormente lesionate). L’intervento risultava particolarmente invasivo in quanto le lame sono visibili dall’esterno e assolutamente provvisorio a livello statico.

Il progetto

Il campanile. Il progetto di consolidamento ha previsto l’uso di una struttura in acciaio, totalmente interna alla torre campanaria, ed ampiamente mascherata, rispetto alla vista esterna, dalle campane ed i relativi castelli di sostegno. La struttura ha la funzione di trasferire i carichi dal tamburo sottostante la copertura alla muratura circostante e sovrastante la soletta del piano a quota mt. +19.50 Al piano pavimento, quota mt. +19.50, ed al piano di imposta della copertura, quota mt. + 25.60 si sono realizzate due cerchiature con profili a C in acciaio fortemente solidali con la muratura. Quattro fori diam. 24 mm. con barre filettate M20 sigillate con resina tipo HILTY – HIT 50 per muratura compatta per ciascuno dei lati dell’ottagono costituiscono l’ancoraggio della cerchiatura alla struttura esistente. A ciascuno degli otto pilastri è abbinato un tubo diam. 120 x 6 lung. 5540 che sarà controventato sia in verticale che in orizzontale con profili a C fra loro abbinati. Tutti gli elementi sono fra loro collegati con saldatura e verniciati con una passata di trattamento antiruggine. Eseguite le opere in progetto si è provveduto alla rimozione delle cinghiature eseguite in via provvisoria nei giorni successivi al sisma.

La Chiesa. Il progetto prevede l’inserimento di catene in acciaio nella parte absidale al fine di ancorare le murature esterne delle navate laterali al resto dell’edificio. Nell’analisi del dissesto dell’edificio seguito ad un accurato rilievo delle strutture è emerso che le cause delle fratture nelle murature nella parte absidale sono da attribuirsi al ribaltamento delle murature esterne delle navate laterali indotte dalle spinte del loro tetto. Le catene saranno inserite a due livelli, al piano del pavimento della chiesa e al livello sottotetto, in entrambi i casi non saranno visibile dal luogo di culto. Anche la facciata principale denuncia effetti evidenti di ribaltamento verso l’esterno, il progetto prevede l’inserimento di due catene al livello sottotetto costituite da tondo in acciaio oppure (in questo caso) da putrelles in acciao. L’intera copertura dovrà essere rimossa e ricostruita fedelmente nella forma e nei materiali, l’unica differenza è costituita dalla posa di un assito in perline di larice spessore cm. 3, ammorsate fra loro. Nel rifacimento della copertura si provvederà alla realizzazione di un cordolo in muratura armata lungo tutto il perimetro del fabbricato al livello del sottotetto al fine di “chiudere” fra loro tutte le murature. Il progetto prevede inoltre la rimozione ed il rifacimento di tutto il sistema di raccolta delle acque meteoriche, si sostituiranno i canali di gronda, i pluviali e tutta la faldaleria con elementi in rame 6/10.